Alessandro
Di Meo
3.11.1726 – 20.3.1786
Sacerdote
Redentorista .
Servo
di Dio.
Prodigio di Scienza e Miracolo di Santità.
Portento della Natura e della Grazia.
Alessandro
Giuseppe Di Meo di Marco e Giovanna Pennetti , sua seconda moglie . Discepolo di Sant’Alfonso de’ Liguori . Ha
scritto “Gli Annali della Storia del Reame di Napoli nella mezzana Età”, opera
monumentale in XII tomi , pubblicati postumi dai nipoti sacerdoti Giuseppe e
Pasquale Di Meo.
Morì
il 20 Marzo 1786 in Nola mentre predicava della vita e della morte, colpito da
apoplessia, divenendo il simbolo dell’accettazione della volontà divina di
fronte all’exitus e preveggendo la sua dipartita nelle ultime parole che stava
proferendo.
Dalla prefazione del libro Un Eroe dimenticato .
L’opuscolo
di P. Santonicola scritto nel 1936 rende omaggio al più grande personaggio che
Volturara ha generato nella sua storia millenaria e merita di essere pubblicato
come prima pagina della collana “Autori volturaresi” organizzata dalla
biblioteca comunale “Mariano Lepore” per la completezza delle notizie che fanno
riscoprire la figura e la statura di un uomo che nella ricerca storica e nel
divenire della vita rappresenta un esempio ineguagliabile di rigore e capacità
, ma soprattutto dà la dimensione di un Santo rimpianto da tutti i suoi
contemporanei, capace di esprimere la volontà di Dio con miracoli ,
testimoniati ad uno ad uno, che dopo la sua morte crearono intorno al suo Nome
un alone mistico e delicato portandolo nei due secoli successivi di bocca in
bocca ed aumentandone la fama facendone un colosso , punto di riferimento di
tutti. Scientificità nella ricerca storica e fede assoluta in Dio nella vita ,
una contrapposizione che rende ancora più grande la sua figura e Sant’Alfonso dei Liguori ,suo maestro, amava
chiamarlo “Prodigio di Scienza e
Miracolo di Santità”. Di Padre Alessandro Di
Meo , fonte degli storici più famosi d’Europa come Mac Smith ed altri, hanno
scritto Padre Antonio M. Tannoia nel 1813 , ristampato dal sac. Antonio
Candela nel 1898 , Vincenzo Pennetti nel
1894, Padre Alfonso M. Santonicola nel 1936,Roberto Rezieri Di Meo nel 1966,
Giuseppe Chiusano nel 1976 e, Goffredo Raimo nel 1986 e
noi vogliamo ripubblicare uno degli scritti riguardanti la sua vita e le sue
opere per impedire che la sua Figura si perda nelle nebbie del tempo , in una
Società che privilegiando egoismi ed arrivismi annulla i valori della Cultura e
della Fede e per spiegare che la grande statua bronzea in Piazza eretta nel
1926 , bicentenario della sua nascita, fu il frutto dell’amore di tanti volturaresi
emigrati nel mondo in onore di chi era stato forse il primo emigrante due
secoli prima. E bene fece il Comitato organizzatore a riportare da Nola dove
riposavano , le spoglie mortali del Servo di Dio, alla fine degli anni 80 nel
suo paese nativo , depositandole in una nicchia posta tuttora nella Chiesa Madre.
Quello
che nessuno ha mai detto è che Padre Alessandro Di Meo era l’ultimo di otto
figli , cinque maschi ( Pietro, Domenico, Sebastiano, Luca ) e tre femmine ( Domenica, Catarina,
Gioiella), che diedero origine a quattro rami di famiglie diverse che sono
presenti ancora oggi a Volturara, al Freddano, al Carmine , al Campanaro e alla
Pozzella.
Volturara Irpina Luglio 2003 Il
Sindaco
Edmondo
Marra