sabato 21 marzo 2020

PADRE ALESSANDRO DI MEO ( 1726-1786 ) , PATRAMMEO


                       Alessandro Di Meo                                                                                     

                             3.11.1726 – 20.3.1786  

                             Sacerdote Redentorista .

                                      Servo di Dio.

                    Prodigio di Scienza e Miracolo di Santità.

                       Portento della Natura e della Grazia.



Alessandro Giuseppe Di Meo di Marco e Giovanna Pennetti , sua seconda moglie .  Discepolo di Sant’Alfonso de’ Liguori . Ha scritto “Gli Annali della Storia del Reame di Napoli nella mezzana Età”, opera monumentale in XII tomi , pubblicati postumi dai nipoti sacerdoti Giuseppe e Pasquale Di Meo.

Morì il 20 Marzo 1786 in Nola mentre predicava della vita e della morte, colpito da apoplessia, divenendo il simbolo dell’accettazione della volontà divina di fronte all’exitus e preveggendo la sua dipartita nelle ultime parole che stava proferendo.



Dalla prefazione del libro  Un Eroe dimenticato .

L’opuscolo di P. Santonicola scritto nel 1936 rende omaggio al più grande personaggio che Volturara ha generato nella sua storia millenaria e merita di essere pubblicato come prima pagina della collana “Autori volturaresi” organizzata dalla biblioteca comunale “Mariano Lepore” per la completezza delle notizie che fanno riscoprire la figura e la statura di un uomo che nella ricerca storica e nel divenire della vita rappresenta un esempio ineguagliabile di rigore e capacità , ma soprattutto dà la dimensione di un Santo rimpianto da tutti i suoi contemporanei, capace di esprimere la volontà di Dio con miracoli , testimoniati ad uno ad uno, che dopo la sua morte crearono intorno al suo Nome un alone mistico e delicato portandolo nei due secoli successivi di bocca in bocca ed aumentandone la fama facendone un colosso , punto di riferimento di tutti. Scientificità nella ricerca storica e fede assoluta in Dio nella vita , una contrapposizione che rende ancora più grande la sua figura e  Sant’Alfonso dei Liguori ,suo maestro, amava chiamarlo  “Prodigio di Scienza e Miracolo di Santità”.                                                                                                      Di Padre Alessandro Di Meo , fonte degli storici più famosi d’Europa come Mac Smith ed altri, hanno scritto Padre Antonio M. Tannoia nel 1813 , ristampato dal sac. Antonio Candela  nel 1898 , Vincenzo Pennetti nel 1894, Padre Alfonso M. Santonicola nel 1936,Roberto Rezieri Di Meo nel 1966, Giuseppe Chiusano nel 1976 e, Goffredo Raimo nel  1986  e noi vogliamo ripubblicare uno degli scritti riguardanti la sua vita e le sue opere per impedire che la sua Figura si perda nelle nebbie del tempo , in una Società che privilegiando egoismi ed arrivismi annulla i valori della Cultura e della Fede e per spiegare che la grande statua bronzea in Piazza eretta nel 1926 , bicentenario della sua nascita, fu il frutto dell’amore di tanti volturaresi emigrati nel mondo in onore di chi era stato forse il primo emigrante due secoli prima. E bene fece il Comitato organizzatore a riportare da Nola dove riposavano , le spoglie mortali del Servo di Dio, alla fine degli anni 80 nel suo paese nativo , depositandole in una nicchia posta tuttora  nella Chiesa Madre.

Quello che nessuno ha mai detto è che Padre Alessandro Di Meo era l’ultimo di otto figli , cinque maschi ( Pietro, Domenico, Sebastiano, Luca )  e tre femmine ( Domenica, Catarina, Gioiella), che diedero origine a quattro rami di famiglie diverse che sono presenti ancora oggi a Volturara, al Freddano, al Carmine , al Campanaro e alla Pozzella.

 Volturara Irpina Luglio 2003                                       Il Sindaco

                                                                                  Edmondo Marra