NORMAN ED IL
TESORO DI SANTA CATARINA
Da
sempre nelle nostre contrade si parla del tesoro di Santa Catarina . E’ una
storia che si trasmette di padre in
figlio , ma il veloce svolgersi del tempo degli ultimi 50 anni sembra voglia
far dimenticare questa storia . Se la ricordano i vecchi e raccontano di un
luogo magico , ormai abbandonato , che custodisce un tesoro di immenso valore.
La leggenda dice che è custodito dal diavolo e che nessuno potrà mai trovarlo
se non accompagnato da una fanciulla vergine e pura . Sarà a lei che il diavolo
indicherà il posto dove è custodito , in base ad un patto antico di cui nessuno
conosce più la storia . Nei secoli molti avevano cercato di scoprire e trovare
il tesoro , ma nessuno vi era mai riuscito
. L’ultima volta , a memoria di uomo , fu Betta re scioccone ad inizio 900 a immergersi
in questa avventura . Era di Sorbo ed abitava a Volturara , Attraversava la montagna
di Serpico ogni giorno per passare da un paese all’altro e per anni cercava una
soluzione che la potesse arricchire . Ne
parlava con il marito , ma aveva paura di portare sua figlia per una possibile
spiacevole reazione del diavolo che avrebbe potuto portare conseguenze
irreparabili alla bambina. Decise di puntare su una bambina qualunque e con una
scusa ben studiata andò a prendere la figlia di un certo sciaquarulo e si
presentò sulla montagna di Serpico con la fanciulla . Era sera inoltrata e si mise
seduta su un sasso con la bambina affianco in attesa che arrivasse il diavolo .
A mezzanotte in punto con la raduna
rischiarata dalla debole luce della luna , incomincia ad avvertire una puzza di
zolfo e da lontano una nube di fumo si espande e si dirada fino a mostrarle il diavolo in tutta la sua
potenza . Ha una forca in mano e sembra altissimo , pieno di luce intorno con
la coda che si inarca e si muove in ogni direzione . Sembra scolpito e si muove
con un’armonia che emana un suono che si diffonde ritmico nel silenzio della
notte .
La
guarda negli occhi e la donna abbassa lo sguardo , impaurita . Poi squadra la
fanciulla e ritorna a guardare Betta . La voce è dura e cavernosa “ Mi hai
fatto venire qui convinto della tua buonafede , ma la tua furbizia ti porterà
danni e ti farà fare una brutta fine . Il tesoro non lo vedrai mai , perché la
fanciulla non è sangue del tuo sangue .Ti risparmio la vita , ma non venire mai
più a cercarmi “ .
Betta
indietreggia e appena si allontana incomincia a correre trascinandosi dietro la
bambina impaurita . Corre fino in paese senza mai fermarsi . La brutta
avventura le resterà nella mente per sempre e da allora girerà alla larga dal
posto dove aveva incontrato il demonio .
Del
tesoro di Santa Catarina , tra guerre , terremoti , emigrazioni di massa e
tempo che passa lentamente ed inesorabilmente , nessuno ne parla più . Rovi e
spine ricoprono , forse per sempre , la raduna e i ruderi dell’antico castello
. E la storia dell’immenso tesoro , portato tra queste montagne sperdute dai
cavalieri crociati e dal loro maestro mille anni fa , si perde nei rivoli della
dimenticanza umana .
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