Quando essere socialista era una dimensione di vita .
Ho dedicato le mie vacanze a
seguire la fuga di Sebastiano de Cristofano dall’Italia e dalla polizia . Ho
iniziato il viaggio dall’Archivio di Stato di Roma dove riesco a recuperare un
dossier di decine di pagine che ha aperto uno squarcio interessante su di una
esistenza dimenticata . Ho trovato le sue tracce in rue Delille 23 a Nizza e in
Grande Rue 9 nel porto di Marsiglia . Ne è uscita la figura di un socialista di
fine 800 romantica e ribelle che ha pagato con sofferenze il prezzo della sua
voglia di libertà e che ha dedicato la sua esistenza a parlare di ideali e di
diritti negati ai poveri ed ai maltrattati , senza protagonismo o ambizioni ,
senza mai rivestire cariche politiche o di gestione .
Figlio dell’avvocato
Ferdinando ( 1828-1865 ) e di Maria Luigia Iannaccone, nasce nel rione Pozzella
alla Spiezeria il 12 Novembre 1860 .
All’età di 5 anni rimane
orfano del padre , che era stato amministratore nel decennio 1850-1860 ,
Tenente della Guardia Nazionale e dal 1860 impiegato comunale , caduto in
disgrazia per non aver firmato al Plebiscito del 21 Ottobre 1860 di annessione
al Piemonte .
Sebastiano partecipa al
movimento socialista irpino che si va organizzando tra mille difficoltà e
minacce a fine 800 . Nel 1894 è presente a casa del farmacista calitrano
Pasquale Cioffari nella prima “
Conferenza irpina sul socialismo e sull’avvenire dei lavoratori “ in cui si
teorizzava il Socialismo
“ come unica forma di governo
con l’abolizione dei capi , per essere tutti uguali , e con l’ abolire la
proprietà, che è un furto , e la moneta , costituendo un magazzino sociale “ .
Agli inizi del 900 lo
troviamo a Bisceglie con un’agenzia di commissioni e rappresentanza commerciali
, sposato con Lucia Loiodice e con due figlie in tenera età .
Schedato dalla Prefettura di
Bari con il fascicolo 7746 dal 21 Marzo 1904 , viene seguito in tutti i suoi
movimenti e perseguitato in tutte le sue azioni .
Nella scheda viene segnalato
con i seguenti connotati : alto m 1 , 68
, statura giusta , corporatura giusta , capelli neri con calvizie incipiente ,
fronte alta , naso profilato , dilatato nelle pinne , occhi castani , bocca
grande , mento ovale , viso ovale , colorito pallido , barba nera rasa con
baffi ripiegati all’insù , portamento svelto , espressione fisionomica
intelligente , abbigliamento civile , porta cappello nero duro e lenti con
laccetti di seta nera .
Viene descritto come
socialista che nell’opinione pubblica non riscuote buona fama , di carattere
irriflessivo e talvolta violento , di scarsa educazione , di vivace
intelligenza ma di cultura mediocre . La nota afferma ancora che frequentò le
scuole secondarie senza conseguire titoli accademici, che è un lavoratore fiacco
perché predilige i divertimenti , trae il sostentamento dall’agenzia di
rappresentanze e commissioni e dall’opera che presta saltuariamente quale
scritturale presso qualche commerciante , frequenta la compagnia dei socialisti
del luogo , è iscritto al Partito Socialista, precedentemente non appartenne ad
alcun altro partito, nel partito esercita mediocre influenza , limitatamente
però al luogo in cui risiede ed alla classe dei contadini ed artigiani , è
stato ed è in relazione ed in corrispondenza con Canio Musacchio da Gravina ,
con Angelo Ciccarelli di Trani e qualche altro dei paesi vicini . Non ha mai
dimorato all’estero , non è appartenuto ad associazioni sovversive di mutuo
soccorso o di altro genere , tranne quella di essere socio della sezione
socialista di Bisceglie , non ha collaborato né collabora a redazioni di
giornali , non riceve giornali del partito, legge l’Avanti , la Ragione ,
l’Asino , fa propaganda socialista tra i contadini e gli artigiani con mediocre
profitto . Attualmente però è in decadenza perché lo hanno riconosciuto
parolaio e compromettente. E’ capace di tenere conferenze , e ne ha tenute
diverse a Bisceglie specialmente sullo scorcio del 1903 al tempo cioè
dell’agitazione per la questione daziaria. Quando parla si riscalda facilmente
e spesso trascende nel linguaggio , verso la autorità tiene contegno
indifferente e quasi sempre sprezzabile , non risulta che abbia preso parte a
manifestazioni del partito . Nel giorno 16 Febbraio 1903 prese parte alla
mascherata allegorica fatta in Trani dai socialisti che furono causa di gravi
tumulti , non fu proposto per l’ammonizione , non fu proposto pel domicilio
coatto , trovasi sottoposto a due procedimenti penali , l’uno per istigazione a
delinquere commesso il 29 dicembre 1903 ( art 246 codice penale ) , l’altro per
aver con violenza e minacce turbato le
funzioni del Consiglio comunale di Bisceglie , e per istigazione a delinquere .
Non ha subito condanne precedentemente .
Il 16 Luglio il tribunale di
Trani lo assolve dal reato penale e la Pretura di Bisceglie lo assolve dal
pagamento pecuniario per estinzione del reato . Nelle stesso mese viene assolto
dal reato di violenza dal Giudice istruttore del Tribunale di Trani .
Il 16 settembre 1904 in ricorrenza della nascita di Sua Altezza
Reale, il principe ereditario Umberto , Sebastiano espone alla finestra della
sua abitazione una bandiera anarchica , usata a mezz’asta ed abbrunata .
Riferisce al delegato di pubblica sicurezza di averla messa per i fatti di
Castellazzo , ma la bandiera viene sequestrata e lui viene denunciato in base
all’art. 126 del codice penale.
Per sfuggire alla polizia ,
il 28 novembre scappa con la famiglia a La Spezia, dove trova lavoro . La
Prefettura della città viene informata del suo arrivo e della sua pericolosità
dal Ministero dell’Interno , tramite la Prefettura di Bari.
Il 30 Novembre 1904 il
tribunale di Trani lo scagiona per il reato commesso nel mese di settembre .
Agli inizi del 1908 ,
Sebastiano dopo aver abbandonato la moglie ed inseguito dai debitori , passa a
Genova e decide di emigrare in Francia destinazione Parigi .
Con una nuova compagna ed i
tre figli avuti dalla moglie di 16 , 10 e 4 anni si stabilisce invece di
nascosto in un sobborgo di Nizza , il vallone della Mantega, casa Pelleri . Vive
d’espedienti e frequenta compagnie socialiste . La sua presenza viene subita
notata per una cartolina che invia da Nizza a suo fratello a Volturara in data
21 Aprile . Il Ministero degli Interni allerta il Consolato italiano a Nizza
per avere notizie del sovversivo , ma il Consolato scambiando il nome di
Sebastiano con quello di Salvatore per due anni non riesce a rintracciarlo e
scrive al Ministero dicendo che il sovversivo forse era solo di passaggio per
Nizza
Nel Giugno 1909 viene
sfrattato per mancato pagamento del fitto . Va ad abitare in Rue Delille 23 . Sottoposto a giudizio penale per
appropriazione indebita , riesce ad essere prosciolto .
Nel Giugno 1910 viene
sfrattato anche da quest’ultimo domicilio dall’usciere per mancato pagamento
del fitto ed il 18 dello stesso mese , inseguito dai creditori si dilegua per
ignota destinazione . Si reca a Marsiglia nel Novembre dello stesso anno .
La Prefettura di Bari in data
23 Agosto 1910 emana una circolare a tutte le Prefetture d’Italia per la sua
ricerca e vigilanza .
Nel settembre dello stesso
anno Sebastiano si rivolge al Consolato di Marsiglia per ricercare una sua
figlia minorenne , secondo la denuncia , riportata da sua madre in Italia a scopo
immorale .
Fa diversi lavori ,
giardiniere , pittore , muratore ecc… Dopo due anni viene individuato a
Marsiglia in Grande Rue n° 9 , dove mantiene buona condotta e risulta impiegato
come cassiere presso la Singer , famoso marchio per macchine da cucire . In
seguito riesce a lavorare come impiegato al Consolato italiano di Marsiglia
fino alla pensione .
Il 20 Agosto 1929 il Ministero degli Interni cancella Sebastiano dallo schedario dei sovversivi e dalla rubrica della frontiera . Muore a Marsiglia nel 1937 .