mercoledì 18 agosto 2021

SEBASTIANO DE CRISTOFANO ( 1860-1937 ) SOCIALISTA ANARCHICO DI VOLTURARA IRPINA

 

Quando essere socialista era una dimensione di vita .

 

Ho dedicato le mie vacanze a seguire la fuga di Sebastiano de Cristofano dall’Italia e dalla polizia . Ho iniziato il viaggio dall’Archivio di Stato di Roma dove riesco a recuperare un dossier di decine di pagine che ha aperto uno squarcio interessante su di una esistenza dimenticata . Ho trovato le sue tracce in rue Delille 23 a Nizza e in Grande Rue 9 nel porto di Marsiglia . Ne è uscita la figura di un socialista di fine 800 romantica e ribelle che ha pagato con sofferenze il prezzo della sua voglia di libertà e che ha dedicato la sua esistenza a parlare di ideali e di diritti negati ai poveri ed ai maltrattati , senza protagonismo o ambizioni , senza mai rivestire cariche politiche o di gestione .

 

Figlio dell’avvocato Ferdinando ( 1828-1865 ) e di Maria Luigia Iannaccone, nasce nel rione Pozzella alla Spiezeria il 12 Novembre 1860 .

All’età di 5 anni rimane orfano del padre , che era stato amministratore nel decennio 1850-1860 , Tenente della Guardia Nazionale e dal 1860 impiegato comunale , caduto in disgrazia per non aver firmato al Plebiscito del 21 Ottobre 1860 di annessione al Piemonte .

Sebastiano partecipa al movimento socialista irpino che si va organizzando tra mille difficoltà e minacce a fine 800 . Nel 1894 è presente a casa del farmacista calitrano Pasquale Cioffari nella prima  “ Conferenza irpina sul socialismo e sull’avvenire dei lavoratori “ in cui si teorizzava il Socialismo

“ come unica forma di governo con l’abolizione dei capi , per essere tutti uguali , e con l’ abolire la proprietà, che è un furto , e la moneta , costituendo un magazzino sociale “ .

Agli inizi del 900 lo troviamo a Bisceglie con un’agenzia di commissioni e rappresentanza commerciali , sposato con Lucia Loiodice e con due figlie in tenera età .

Schedato dalla Prefettura di Bari con il fascicolo 7746 dal 21 Marzo 1904 , viene seguito in tutti i suoi movimenti e perseguitato in tutte le sue azioni .

Nella scheda viene segnalato con i seguenti connotati  : alto m 1 , 68 , statura giusta , corporatura giusta , capelli neri con calvizie incipiente , fronte alta , naso profilato , dilatato nelle pinne , occhi castani , bocca grande , mento ovale , viso ovale , colorito pallido , barba nera rasa con baffi ripiegati all’insù , portamento svelto , espressione fisionomica intelligente , abbigliamento civile , porta cappello nero duro e lenti con laccetti di seta nera .

Viene descritto come socialista che nell’opinione pubblica non riscuote buona fama , di carattere irriflessivo e talvolta violento , di scarsa educazione , di vivace intelligenza ma di cultura mediocre . La nota afferma ancora che frequentò le scuole secondarie senza conseguire titoli accademici, che è un lavoratore fiacco perché predilige i divertimenti , trae il sostentamento dall’agenzia di rappresentanze e commissioni e dall’opera che presta saltuariamente quale scritturale presso qualche commerciante , frequenta la compagnia dei socialisti del luogo , è iscritto al Partito Socialista, precedentemente non appartenne ad alcun altro partito, nel partito esercita mediocre influenza , limitatamente però al luogo in cui risiede ed alla classe dei contadini ed artigiani , è stato ed è in relazione ed in corrispondenza con Canio Musacchio da Gravina , con Angelo Ciccarelli di Trani e qualche altro dei paesi vicini . Non ha mai dimorato all’estero , non è appartenuto ad associazioni sovversive di mutuo soccorso o di altro genere , tranne quella di essere socio della sezione socialista di Bisceglie , non ha collaborato né collabora a redazioni di giornali , non riceve giornali del partito, legge l’Avanti , la Ragione , l’Asino , fa propaganda socialista tra i contadini e gli artigiani con mediocre profitto . Attualmente però è in decadenza perché lo hanno riconosciuto parolaio e compromettente. E’ capace di tenere conferenze , e ne ha tenute diverse a Bisceglie specialmente sullo scorcio del 1903 al tempo cioè dell’agitazione per la questione daziaria. Quando parla si riscalda facilmente e spesso trascende nel linguaggio , verso la autorità tiene contegno indifferente e quasi sempre sprezzabile , non risulta che abbia preso parte a manifestazioni del partito . Nel giorno 16 Febbraio 1903 prese parte alla mascherata allegorica fatta in Trani dai socialisti che furono causa di gravi tumulti , non fu proposto per l’ammonizione , non fu proposto pel domicilio coatto , trovasi sottoposto a due procedimenti penali , l’uno per istigazione a delinquere commesso il 29 dicembre 1903 ( art 246 codice penale ) , l’altro per aver con violenza  e minacce turbato le funzioni del Consiglio comunale di Bisceglie , e per istigazione a delinquere . Non ha subito condanne precedentemente .

Il 16 Luglio il tribunale di Trani lo assolve dal reato penale e la Pretura di Bisceglie lo assolve dal pagamento pecuniario per estinzione del reato . Nelle stesso mese viene assolto dal reato di violenza dal Giudice istruttore del Tribunale di Trani .

Il 16 settembre 1904  in ricorrenza della nascita di Sua Altezza Reale, il principe ereditario Umberto , Sebastiano espone alla finestra della sua abitazione una bandiera anarchica , usata a mezz’asta ed abbrunata . Riferisce al delegato di pubblica sicurezza di averla messa per i fatti di Castellazzo , ma la bandiera viene sequestrata e lui viene denunciato in base all’art. 126 del codice penale.

Per sfuggire alla polizia , il 28 novembre scappa con la famiglia a La Spezia, dove trova lavoro . La Prefettura della città viene informata del suo arrivo e della sua pericolosità dal Ministero dell’Interno , tramite la Prefettura di Bari.

Il 30 Novembre 1904 il tribunale di Trani lo scagiona per il reato commesso nel mese di settembre .

Agli inizi del 1908 , Sebastiano dopo aver abbandonato la moglie ed inseguito dai debitori , passa a Genova e decide di emigrare in Francia destinazione Parigi .

Con una nuova compagna ed i tre figli avuti dalla moglie di 16 , 10 e 4 anni si stabilisce invece di nascosto in un sobborgo di Nizza , il vallone della Mantega, casa Pelleri . Vive d’espedienti e frequenta compagnie socialiste . La sua presenza viene subita notata per una cartolina che invia da Nizza a suo fratello a Volturara in data 21 Aprile . Il Ministero degli Interni allerta il Consolato italiano a Nizza per avere notizie del sovversivo , ma il Consolato scambiando il nome di Sebastiano con quello di Salvatore per due anni non riesce a rintracciarlo e scrive al Ministero dicendo che il sovversivo forse era solo di passaggio per Nizza

Nel Giugno 1909 viene sfrattato per mancato pagamento del fitto . Va ad abitare in Rue Delille  23 . Sottoposto a giudizio penale per appropriazione indebita , riesce ad essere prosciolto .

Nel Giugno 1910 viene sfrattato anche da quest’ultimo domicilio dall’usciere per mancato pagamento del fitto ed il 18 dello stesso mese , inseguito dai creditori si dilegua per ignota destinazione . Si reca a Marsiglia nel Novembre dello stesso anno .

La Prefettura di Bari in data 23 Agosto 1910 emana una circolare a tutte le Prefetture d’Italia per la sua ricerca e vigilanza .

Nel settembre dello stesso anno Sebastiano si rivolge al Consolato di Marsiglia per ricercare una sua figlia minorenne , secondo la denuncia ,  riportata da sua madre in Italia a scopo immorale  .

Fa diversi lavori , giardiniere , pittore , muratore ecc… Dopo due anni viene individuato a Marsiglia in Grande Rue n° 9 , dove mantiene buona condotta e risulta impiegato come cassiere presso la Singer , famoso marchio per macchine da cucire . In seguito riesce a lavorare come impiegato al Consolato italiano di Marsiglia fino alla pensione .

Il 20 Agosto 1929 il Ministero degli Interni cancella Sebastiano dallo schedario dei sovversivi e dalla rubrica della frontiera . Muore a Marsiglia nel 1937 .


 

Nessun commento:

Posta un commento