Capitolo VI Le favole di Giovannina
Giovannina dimostra molto di più
dei suoi cinquanta anni . Minuta , con le spalle e la schiena incurvate ,
sembra sopportare un dolore più grande di lei con rassegnazione cristiana e una
volontà di vivere solo per pregare per la perdita del marito e di sua figlia nella
baraonda dell’agosto precedente . E’ una sopravvissuta alla prima ondata della
peste e non volendo tornare nella
casupola che le ricorda il passato , è rimasta nell’ospedale a dare una
mano . Si adatta a fare di tutto. Rassetta le stanze , porta le ciotole di cibo
ai malati , unge con creme e linimenti i corpi martoriati degli appestati , poi
al calare della sera si trasforma . Si lava per bene , si rassetta e va nella
stanza dei fanciulli . Accende il lume e si siede sulla panca con i letti
intorno . Un sorriso velato fa da saluto ai piccoli che attendono impazienti il
suo arrivo . Anche chi è sopito nell’ardore della febbre e sofferente nei
dolori della malattia , si sveglia e la osserva con curiosità . Inizia con una
preghiera antica che è il preludio ai suoi racconti , alle sua fiabe . Assume
un aspetto austero e con tono profondo cerca di attirare l’attenzione dei
piccoli per far loro dimenticare per un poco le tante sofferenze . Ogni sera è
un racconto diverso per sette giorni fino a ricominciare daccapo con nuovi
ospiti , dopo che i precedenti sono stati portati via dai becchini . E’ il
tempo che basta per vederli morire ed ogni volta che inizia dal lunedì spera
sempre che questo vento maledetto si plachi e ritorni la luce.
Inizia sempre con la favola della
principessa Biancacipolla .
C’era una volta un Re che aveva una figlia di
nome Biancacipolla che non sorrideva mai e rispondeva sempre con un “no “ a
tutte le domande o le richieste che le facevano . Il Re era molto contrito per
il futuro della figlia e sperava sempre che si sposasse per dargli un erede.
Chiamava tutti i maghi e gli scienziati
del regno per cercare di risolvere la questione , ma gli anni passavano e la
figlia si chiudeva sempre di più in se stessa , senza sorridere mai . Restava
giornate intere nella sua stanza e scendeva solo per mangiare .
Ormai la storia di Biancacipolla
, principessa triste , era conosciuta in tutto il regno ed ognuno cercava da
portare una soluzione che si rivelava sempre inutile . Il Re aveva ormai perso
ogni speranza di vedere la figlia sorridere , quando si presentò a palazzo un
giovane contadino che affermò di avere la soluzione del problema . Il sovrano ,
contrariato dalla sfacciataggine di quel giovane e non credendo che dove
avevano fallito i migliori scienziati , potesse arrivarci lui con quei calzoni
stinti e quelle scarpe che sembravano barche, lo fece buttare fuori dai servi ,
ma la Regina ,
stanca della situazione in cui versava la figlia , nei giorni seguenti si mise
nelle sue orecchie di continuo per convincerlo a dare una possibilità al
giovane di provare a risolvere il problema della figlia . Alla fine riuscì nel
suo intento ed il Re mandò un bando per tutto il regno per far tornare
alla reggia il contadino e metterlo alla
prova . La notizia arrivò alla fine in quella campagna sperduta dove abitava il
giovane che in poco tempo si ripresentò davanti al Re con aria baldanzosa e
disinvolta . Il Re , per non esporsi a brutte figure , gli pone una clausola
che se riesce nell’intento di far ridere la figlia gliela farà sposare , in
caso contrario gli farà tagliare la testa. Il giovane senza tentennamenti
accetta la sfida e chiede al Re di essere lasciato solo con la figlia per un
poco di tempo . Detto , fatto , entra
nella stanza della ragazza che sta sdraiata sul letto , si siede in un angolo
lontano da lei ed incomincia a riflettere. Poi le si rivolge dicendole
“ Possiamo mai restare così
lontani che non senti nemmeno quello che dico ?
Come abituata da sempre
Biancacipolla gli risponde di no ed il giovane si sente allora autorizzato ad
avvicinarsi a lei . La ragazza resta sbigottita dalla furbizia del giovane e
studia come frenare la sua irruenza , ma lui insiste e le chiede
“ Possiamo mai restare così
lontani , io su una sedia e tu nel letto?
Biancacipolla risponde subito “
No “ ed il giovane senza esitazioni si infila nel suo letto .
Poi continua
“ Possiamo mai restare tutti e
due nel letto senza abbracciarci ?
Allo scontato “ no “ della
ragazza , il giovane si sente autorizzato ad abbracciarla e a baciarla .
A questo punto la ragazza ,
colpita dalla furbizia e dalla intraprendenza del giovane , scoppia in una
fragorosa risata , che si sente in tutto il palazzo e risponde all’abbraccio
con trasporto . Il Re e la
Regina non riescono a credere ai loro occhi ed alle loro
orecchie , e accorrono nella stanza della ragazza , trovandola abbracciata con
il giovane . Tutti contenti decidono che quel giovane merita un premio e gli
danno in sposa la figlia . Diventa principe e dopo poco tempo Biancacipolla da
al Re il sospirato erede .
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